Secondo la maggior parte degli studi un periodo di quarantena può avere sulla persona effetti psicologici negativi tra questi si annoverano sintomi di stress post-traumatico, confusione e rabbia.
I principali fattori di stress derivano dalla paura di essere stati contagiati, ma anche dalla frustrazione e dalla noia oltre che dalla consapevolezza di non poter sempre reperire informazioni adeguate. Le conseguenze dell isolamento inoltre possono portare ad una serie di cambiamenti cge possono far insorgere disturbi disturbi dell'umore. Queste conseguenze sono ancora piu marcate nella fascia di popolazione particolarmente legata alla routine Per questo motivo diventa di vitale importanza poter garantire le comunicazioni con l’esterno. In questo ci viene in aiuto la possibilità di utilizzare dei social media per mantenere i contatti con amici e famigliari.
Altri fattori che possono avere effetti psicologici sono : mancanza dei beni di prima necessità; scarse informazioni da parte delle autorità sanitarie pubbliche o di linee guida sulle azioni da intraprendere; avere molte informazioni ma contrastanti fra loro. Gli effetti psicologici sono anche legati al fatto che la presenza di una pandemia elicita in ognuno di noi paure legate all' incertezza e all'impossibilita di controllo e alla morte. Tutti fattori che possono scatenare sentimenti di ansia. La sensazione di impotenza davanti a situazioni comecquesta può creare rassegnazione che può scatenare depressione o in atteggiamenti aggressivi verso chi si ritiene responsabile della situazione. La terapia ai tempi del coronavirus e possibili nupve strategue di socializzazione e ruoli del care giver.
Alla luce degli ultimi provvedimenti del governo I servizi di terapia e consulenza continuano con modalità telematica e in video chiamata. In questo momento di grande instabilità sanitaria come psicoterapeuti siamo chiamati a scelte di senso e responsabilità. Questo succede non solo nel mio lavoro da psicoterapeuta e non solo in ambito sanitario. La problematica riguarda tutti e ha richiamato tutti allo sforzo comune per mettere a tacere questo virus e veder finalmente calare il numero di contagi.
Se in questo periodo l' isolamento è duro per tutti chi lo affronta con in famiglia una persona con autismo o disabilità mentale si trova a dover superare alcuni quesiti in più. Queste persone infatti sono legate in modo particolare alle loro routine. Come si può fare? Come aiutarle a trascorrere la giornata? La routine scandisce infatti i giorni dando sicurezza. Un pensiero in più va quindi a loro ed alle loro famiglie. In liguria ci sono molte iniziative. Vi parlo di quelle che mi coinvolgono.
Ivano
Questo gruppo ha lavorato ad un progetto che non ignora quanto sia difficile per queste persone interrompere la quotidianità, allontanarsi magari da figure di riferimento come gli educatori che li conoscono, che con loro hanno fatto un percorso e sanno come meglio rispondere alle loro esigenze.
Stiamo parlando del teatro domestico.
Da anni sappiamo come la Socialità aumenti le difese del sistema immunitario indebolito invece dallo stress.
Ecco allora un pensiero in forma di atto da parte di queste persone qualificate che sono sicura porteranno un po' di sorrisi e solidarietà nelle case.
Spero che questo momento sia di auspicio affinché le tecnologie vengano lette correttamente attraverso il loro più alto e nobile uso= accorciare le distanze e permettere contatti la dove altrimenti non ci sarebbero.
Un altra iniziativa sul territorio Ligure è quella nata in Danseàvie corpo unico la scuola di ballo sita a La Spezia che da anni porta avanti progetti non solo di danza e teatro, ma si impegna a dare spazio a realtà come il book club, la scrittura terapeutica e i gruppi di crescita personale. Questi ultimi due tenuti da me.
Di seguito riporto le parole di Francesca Domenici insieme a Greta Sabbatini proprietaria della scuola. Francesca tiene da anni il book club e Greta è l'insegnante di danza della scuola. "Vicini anche se lontani... E' un'esigenza forte quando i gruppi sono legati. E la danza ci lega gli uni agli altri come se fossimo in una perenne coreografia. C'è una condivisione che va oltre il gesto tecnico. Siamo abituati a sentire accanto la presenza, il respiro, lo sguardo. E questo ci rassicura, ci stimola, ci aiuta. E ora? Questo ci manca ora ma allo stesso tempo ci rendiamo conto che quanto si prova e si è provato in sala o sul palco è talmente intenso che possiamo ricrearlo. La tecnologia per fortuna c'è e ci viene in aiuto in questo. Abbiamo creato un "muro" su Padlet con cui comunichiamo con i nostri corsi: un po' di storia della danza, un po' di stretching o di sbarra a video preparati dalle nostre maestre Greta Sabbatini e Elisa Ianniello, qualche lettura da ascoltare, qualche link utile o anche solo divertente. Un modo per esserci, per scambiarci un contributo in queste giornate in cui restiamo in casa per tutelarci gli uni con gli altri. La nostre allieve, anche le più minuscole, ci stanno mandando video sui gruppi di whatsapp in cui, vestite di tutto punto ma anche con il pigiama, stanno ballando o si allenano. Perché la danza non si può fermare!"
Su questo muro vietuale mi esprimero' io stessa. L' idea è quella di dare spunti di lavoro a casa con i bambini e affrontare le loro domande su cosa sta succedendo, caricheremo letture di storie sulle emozioni e darò consigli ai genitori su come portare avanti la riflessione da fare insieme ai figli a storia conclusa. I piccoli ci osservano e noi ne siamo consapevoli. Sto cercando inoltre di organizzare incontri di gruppo on—line a scopo di sostegno emotivo con gli adulti.
Consigli tra le mura domestiche
Resta da domandarsi come si possono utilizzare al meglio queste risorse.
Se è vero che siamo confinati in casa è vero che raramente siamo totalmente soli.
È allora auspicabile fare le cose insieme coltivando una comunione di intenti.
Per le famiglie con membri con difficoltà mentali o autismo questo vorrà dire che inevitabilmente la figura del care giver sarà impersonificata da uno o più nuovi membri.
Non prendiamolo solo come una fonte di impegno e stress. Spesso relazionarsi ad un parente in veste diversa ci da la possibilità di conoscersi in una maniera nuova.
Pensiamo ai genitori che si trovano a casa con uno o piu figli con più tempo da dedicare loro e che potranno mimare alcune attività scolastiche sostituendosi temporaneamente ad educatori ed insegnanti(ricordiamo che le scuole di ogni grado si stanno organizzando in tal senso in modo da mantenere un contatto scuola/casa).
Anche questa è ricerca di nuova normalità.
E la speranza è che una volta passato tutto questo ci sia consentito scoprirci diversi ed arricchiti dalle esperienze che ora siamo costretti ad intraprendere, ma che un giorno potrebbero essere scelte deliberatamente per le loro connotazioni positive.